Edifici smart a energia zero : l’Italia pronta per la sfida.
Indicatore di intelligenza dell’edificio e ristrutturazione del parco immobiliare sono le chiavi alla base del nuovo piano stabilito dalla Direttiva europea sul miglioramento delle prestazioni energetiche nell’ambito dell’edilizia. Secondo il suddetto documento infatti, entro il 2050 gli immobili dovranno essere smart e a energia quasi zero. Una bella sfida che vede in pole position l’Italia.La penisola immersa nel Mediterraneo è uno dei Paesi a maggior efficienza energetica, con una intensità primaria inferiore del 18% rispetto al livello della media degli altri paesi dell’Unione.Dal 2015 sono entrate in vigore le nuove norme circa le prerogative di performance energetica degli edifici.
Il Piano per il miglioramento degli edifici in chiave smart a energia quasi zero (Panzeb) descrive i lineamenti alla base degli sviluppi nazionali per incrementare il loro numero, delucidando sui requisiti, valutandone le prestazioni nelle differenti tipologie d’uso e zone climatiche, e facendo una stima sui costi effettivi e ipotetici necessari per la loro realizzazione. Considerato che l’Italia rappresenta una delle nazioni con un ‘ estensione e variabilità climatica non indifferente, è possiblie comprendere come , nonostante l’audacia di tali provvedimenti, risulti essere di fondamentale importanza per il Governo attuare delle politiche di sostenibilità edilizia in conformità con il livello generale europeo.
Lo ‘’stivale ‘’ si è avvalso di uno degli strumenti più validi e invasivi per raggiungere questi scopi: l’attestato di prestazione energetica degli edifici (APE) . Importante per la valorizzazione , anche a livello commerciale, esprime al meglio i canoni necessari per l’ottenimento del miglioramento della qualità energetica ed ambientale nell’edilizia. Esso costituisce, il primo passo per la creazione di nuove figure professionali dedicate e la specializzazione in questo settore (abbattendo anche la piaga della disoccupazione). Il percorso dell’italia in materia di innovazione energetica immobiliare non è poi così recente. Anche in materia di informazione e formazione la Penisola si è adoperata attraverso corsi di formazione per i certificatori energetici degli edifici attraverso i canali di : • Università •
Organismi ed enti di ricerca • Consigli, ordini e collegi professionali Formazione,controllo e gestione sono stati alla base della strategia vincente che ha portato l’Italia alla partecipazione attiva in materia di efficienza energetica.Ma oggi sono utilizzati ampiamente anche nuovi strumenti per l’incentivazione alle emissioni zero e a rendimenti innovativi: tra questi le detrazioni fiscali, il conto termico e il sistema dei certificati bianchi.Secondo quanto sabilito dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205 ‘’Per gli interventi di riqualificazione energetica condominiali vi è l’incremento dell’aliquota di detrazione al 70%, per interventi che interessino almeno il 25% dell’involucro edilizio e al 75% per interventi volti al miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva e che conseguano la “qualità media” dell’involucro, con tetto massimo di 40.000 euro per ciascuna unità immobiliare.’’Il Conto Termico 2.0 migliora il meccanismo di sostegno per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.Godono di fondi di 900 milioni di euro annui le PA,imprese e privati.I certificati bianchi sono titoli relativi all’ottenimento di risparmi energetici.
Il sistema è legato al raggiungimento di obiettivi annuali da parte dei distributori di energia elettrica e di gas naturale.